Perdersi in un bicchier… di vino! 1 parte

Perdersi in un bicchier… di vino! 1 parte

Strafalcioni, lapsus e castronerie attorno al vino

Perdersi in un bicchier… di vino! 1 parte

Quando andiamo nel pallone davanti a una piccola difficoltà o commettiamo un errore grossolano nel districarci in una situazione semplice, diciamo che ci siamo persi in un bicchier d’acqua. A volte, però, capita di perdersi in un bicchiere di vino! La nostra lunga esperienza nel mondo del vino, in vigna e in cantina, e quella dell’amico sommelier Pier Luigi Nanni ci ha fatto incontrare una serie molto lunga di errori e castronerie enologiche.
 

Quando pensiamo di averle sentite più o meno tutte, ecco che arriva un nuovo neologismo che ci strappa il sorriso o un qui pro quo che ci fa fare una bella risata! Nomi deformati, vini inventati, termini confusi e via dicendo. Una volta al mese vi apriremo le porte segrete che conducono alle stanze piene degli strafalcioni più belli! Per sorridere insieme senza puntare il dito contro nessuno, ma approfittando di una risata per ripassare o imparare qualcosa in più sul mondo del vino.

 

Vita in cantina

La frase divertente che capita più spesso di sentire in cantina? Eccola… “Scusi, avete anche il vino sciolto?” al posto del vino sfuso! Un’altra situazione divertente è capitata in passato quando, tra i vini prodotti, avevamo un rosato che si chiamava Capriccio. Un giorno entrò una nostra cliente che di tanto in tanto era solita comprarne un paio di bottiglie. Appena varcata la porta di Fattoria Ca’ Rossa, esclamò: “Sono venuta a comprare quell’ottimo Carpaccio che mi piace tanto e mi fa dimenticare tutto!”. Effettivamente… le aveva fatto dimenticare anche il nome!

 

Strafalcioni in libera uscita

L’elenco che abbiamo raccolto è davvero lungo! Per la prima uscita di questa nostra nuova rubrica mensile sugli strafalcioni del vino… beccatevi questa prima raffica di castronerie enoiche!

- Il Santogiovene romagnolo
- Un Sangiovese metodo sardonnè
- Il Sangiovino nero della Romagna
- Un Sangiovese di Romagna del Gallo nero (è il marchio del Chianti Classico)
- Un buon Santogiovanese toscano
- Un Sangiovese titillante
- Il tradizionale Santo giovese che si produce in Trentino
- Un Sangiovese di Romagna dolce e molto spumeggiante
- L’intrigo bianco dei colli piacentini (si chiama Ortrugo)
- Il bianco di nero d’Avola (esiste il Nero d’Avola)
- Il nero Ornella fiorentino (esiste l’Ornellaia)
- Un Ornellato rosso e toscano
- Il spumante brescianese berlucci (Franciacorta Berlucchi)
- Il Rapitaquà (Rapitalà)
- Il Piccoletto dolce del Friuli (Picolit)
- Il refosco dal piedino rosso (Refosco dal peduncolo rosso)
- Il refuso dal peduncolino rosa (dev’essersi scolorito)
- Il refosco dal foruncolo rosso (meglio chiamare un dermatologo)
- Un buon nero affiliato in bottiglia (affinato)
- Un trebbiano di luganega (Lugana, semmai, ma se vuole una salsiccia)
- Il bianco di Custoza nero (ehm… si decida!)
- Chianti del gallo rosato come il fiore (ha perso un po’ di colore…)
- Il Chianti di Bertinoro (eh sì, è uno che gira tanto!)
-Il Chianti del piacentino (se ci è andato in vacanza…)
- Chianti frizzante e dolcissimo (è una nuova tipologia?)