In una goccia di vino, l'essenza di una tradizione, <br> antica quanto la terra da cui proviene.

Sangiovese

In una goccia di vino, l'essenza di una tradizione,
antica quanto la terra da cui proviene.

Sangiovese

Il Sangiovese  o Sanzve's, come si suole indicarlo nel dialetto romagnolo, è il vitigno che più di ogni altro racchiude in sè tutti i colori, i profumi ed i sapori della terra di cui è il frutto più prezioso. 

Grazie alla sua indole "conviviale", il Sangiovese è, da sempre, il re indiscusso delle tavole dei romagnoli, di cui incarna alla perfezione lo spirito, la franchezza, l'entusiasmo, la robustezza e la vivacità.

Coltivato in Romagna sin dai tempi più antichi, il Sangiovese ha finito per diventare il simbolo di un'identità territoriale, di una cultura e di un ricco patrimonio tradizionale, quello che fa capo ai contadini e alle antiche usanze agricole dei romagnoli. 

Bertinoro, territorio caratterizzato da un terroir argilloso, calcareo e ricco di fossili marini, come tutta la parte degli Appenini compresi nel cosiddetto "spungone romagnolo", offre condizioni particolarmente idonee alla coltivazione e produzione del Sangiovese. E' proprio in questa zona della Romagna, infatti, che il Sangiovese sa esprimersi con vini di poderosa struttura, tannini vivaci, sontuose fragranze fruttate, che rievocano, in particolare, il vellulato profumo della ciliegia matura e della mora. 

Si narra che...

sangiovese romagnaMolto si è discusso sulle origini del Sangiovese di Romagna. Pur essendo uno dei vitigni più coltivati e conosciuti in Italia, le notizie sono molto frammentarie e confuse. Si pensa che il Sangiovese fosse noto dai tempi più remoti: furono probabilmente gli Etruschi, prima dei Romani, a iniziarne la produzione. 

Per ottenere le prime testimonianze scritte occorre attendere il XVI secolo, quando il Soderini, nel 1590, descrive questa rossiccia bevanda nel suo trattato scientifico La coltivazione delle viti, affermando che "Il Sangiocheto o Sangioveto è un vitigno rimarchevole per la sua produttività regolare". 

La leggenda vuole che, durante un banchetto organizzato nel Monastero dei Frati Cappuccini a Santarcangelo di Romagna, al cospetto di Papa Leone XII e di illustri ospiti, fosse servito questo vino, prodotto dagli stessi monaci coltivando le viti di quelle terre. Pare che alle domande sempre più insistenti dei convitati su quale fosse il nome di questo vino tanto gradevole, uno dei monaci, con prontezza di spirito, abbia risposto:

Sunguis di Jovis =  Sangue di Giove, da cui Sanjovese.

Col passare degli anni, il Sangiovese divenne talmente famoso da dare il nome persino ad una montagna, il Colle di Giove appunto, su cui sorge la città di Santarcangelo di Romagna. 

Il Sangiovese di Romagna ai giorni nostri

sangiovese di romagnaIl Sangiovese di Romagna presenta un colore rosso rubino, talora tinto da striature violacee, quando il prodotto viene fatto invecchiare per più tempo.

Il sapore è secco ed armonico, ma la caratteristica che prevale maggiormente al palato è la freschezza, che lo rende adatto a molti piatti della tradizione romagnola: dalle ricette di carne, al pesce, alle verdure. 

Il Sangiovese di Romagna viene ottenuto tramite la pigiatura delle uve, che vengono messe a fermentare e a macerare con la vinaccia. Completata la macerazione, durante la fase di svinatura, le bucce vengono separate dai vinaccioli dal mosto-vino. A questo punto il vino viene travasato più volte, al fine di rimuovere eventuali residui solidi e, in seguito, avviato all’affinamento ed invecchiamento. Una volta completato il periodo, il Sangiovese viene stabilizzato e infine imbottigliato.

 

Produzioni da questo vitigno